sabato 26 luglio 2008

La c.d. semplificazione delle cessioni di quote : efficienza o spreco ?

di Alessandro Marzocchi

Quale vantaggio per il mercato, quale semplificazione, quale miglioramento di efficienza?

Quella che appare una banale compravendita di quota di srl spesso è operazione complessa per la quale sono necessarie varie competenze; questo spiega perchè finora un'operazione apparentemente banale ha spesso coinvolto più specialisti.
Ritorno ad esempi di medicina per ricordare che pochi affidano la propria salute a un solo medico (ed il linguaggio corrente bolla la parola “generico”: vi attribuisce un significato negativo).
Anche nelle professioni giuridico contabili si assiste all'analogo fenomeno di specializzazioni sempre più spinte.
Anche nel procedimento legato alla semplice cessione di quota gran parte dell'efficienza è imposta da leggi.
Il fisco vuole la sua parte, ed è impensabile che vi rinunci in favore di una categoria professionale.
La legge avrebbe potuto decidere che nessun deposito andava fatto nel registro delle imprese: massima semplificazione, nessun avvocato, nessun commercialista, nessun notaio.

Concludendo con parole semplici.

Si voleva semplificare?

Allora si sarebbe dovuto prevedere il trasferimento delle quote di srl per semplice scrittura privata: niente notaio, niente avvocato, niente commercialista.
Il tutto con prevedibile decadimento di affidabilità e tenuta del pubblico archivio, ma il legislatore avrebbe scelto minori costi anche a svantaggio dell'efficienza (... ancora una volta ... !) dell'archivio.
Si voleva mantenere un pubblico archivio affidabile?
Si sarebbe dovuto lasciare le cose come stavano.
L'efficienza costa, ad energia zero nulla si realizza.
La via di mezzo?
Credo che sarà uno spreco: a chi gioverà?
Per trovare la risposta non sarà necessario attendere i posteri.

Nessun commento:

Posta un commento