lunedì 22 settembre 2008

Cessioni di quote: l'apoteosi della semplificazione

a cura della Redazione

E’ stata oggi pubblicata la circolare 5/R del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili sulle cessioni di quote.
La sua lettura è interessante , perché dimostra come per la prima volta, in Italia, con l’introduzione dell’art. 36, comma 1-bis, del d.l. 112/08, sia stata introdotta una vera semplificazione.
Il § 4, lett. c), intitolato “Procedura di registrazione”, è a tal fine illuminante (la procedura è, comunque, "provvisoria", per cui è possibile che in futuro vengano introdotti, tramite appositi atti normativi e non semplici "istruzioni" - strumenti informatici che consentano - in tutta sicurezza, c'è da credere - l'esecuzione telematica di tali adempimenti).
Per maggiore chiarezza si allega una tabella comparativa rispetto alla situazione esistente prima della nuova norma. Senza entrare, per ora, nel merito di alcuni delicati profili giuridici che pure ci sono.


NOTAIO
Le parti sottoscrivono l’atto predisposto dal notaio su un foglio di carta, pagano spese, diritti e onorari, e salutano. Tutto il resto degli adempimenti viene svolto in forma telematica e in pochi minuti.

COMMERCIALISTA
Il commercialista (o le stesse parti) redigono l’atto sul computer, quindi:
1) si firma il file digitalmente;
2) si salva questo file su un dischetto;
3) si stampano su carta due “copie” (autentiche?);
4) si predispone il modello 69;
5) si predispone il modello F23 e si va in banca;
6) si pagano le imposte e si riporta il tutto (F23, Mod. 69, floppy e copie su carta) all’Agenzia delle entrate;
7) l’Agenzia delle entrate registra l’atto e rilascia una delle copie con gli estremi di registrazione;
8) si ritorna dal commercialista il quale prende questa copia, la scansiona e la invia al Registro delle Imprese insieme al file firmato digitalmente.

Tale attività può essere svolta (come probabilmente avverrà nella prassi e non certo a titolo gratuito) anche dal commercialista su incarico delle parti, nel qual caso esse dovranno rilasciargli una procura, le cui firme saranno da lui autenticate, che rimarrà archiviata presso l’Agenzia delle entrate.

Come già accaduto per la c.d. semplificazione della cancellazione delle ipoteche a garanzia di mutui, anche questa volta si assiste ad una moltiplicazione delle procedure (tra l'altro all'Agenzia delle entrate bisogna recarsi due volte, la prima per registratre e la seconda per ritirare la copia registrata) e ... della carta.

Ma il Ministro Brunetta non aveva promesso che avrebbe eliminato del tutto la carta dalla pubblica amministrazione?


(fine prima puntata)

3 commenti:

  1. Accogliendo il suo suggerimento abbiamo eliminato "Prima" e "Oggi".
    Così, effettivamente, la portata della "semplificazione" è molto più chiara.

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  2. Credo che la strenua difesa della 'rendita di posizione' serva ormai a poco, come riconoscono anche i più avveduti notai che hanno postato i loro contributi su questo blog. Da giovane in attesa di concorso notarile, mi aspetterei da chi attualmente svolge questa professione maggiore attenzione sulle riforme, sui contenuti, sull'accesso alla professione, sul sistema nel suo complesso. Difendere a spada tratta compravendite ed autentiche non è una scelta lungimirante, ma forse consente lauti guadagni a chi il concorso lo ha già vinto (con altre regole ed altre condizioni) per qualche altro anno. Ma è davvero triste pensare che i giovani siano sempre esclusi da ogni tipo di ragionamento.

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  3. Il mio Notaio lo ricorda sempre...il male del Notariato sono i Notai stessi. Io vorrei che qualcuno dei Notai che fa vivere questo blog, cominciasse, pubblicamente, a ragionare e discutere sui "mali" del Notariato. Sono un giovane praticante, non sono figlio di Notaio, anche se aspiro ad esserlo; non mi importa di difendere il Notaio in sè (che sia tizio o caio); voglio che sia difeso il NOTARIATO, quale importante istituzione di questo paese. Una delle migliori, questo è sicuro. Mi si dica perchè, per esempio, ad alcuni Notai è stato "permesso" di creare e, tutt'ora, mantere attifici (ciao personalità della prestazione...altro che protocolli, ci vorrebbero sanzioni vere, forti..invece niente o poco di niente); perchè gli si è concesso di fare pastette con le agenzie imm.ri per avere più atti da fare...insomma, perchè gli si consente di commercializzare una prestazione che è e DEVE essere pubblica! Oggi leggevo i protocolli in vigore...tante belle parole (anche se, in animo, spero non siano solo questo) sulle scritture privare aut., sul fatto che l'atto pubblico è lo strumento che il Notaio deve privilegiare, il "vero" mezzo di cui si deve servire (evviva evviva l'art. 46 del codice deontologico). E invece? Scritture private a go go, ovunque, per qualunque cosa (salvo dove sia la legge, a non prevedere alternativa). Mi piacerebbe fosse fatta una statistica: quanti atti pubblici redige in un anno un Notaio di...Milano? Per come stanno le cose nella realtà al concorso, che di reale ha solo i banchi su cui si scrive ancora a mano, si dovrebbe consentire ai praticanti di scegliere tra la redazione dell'atto pubblico o della scrittura privata con autentica.
    Saluti.

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